La pro loco di Catanzaro
Le pro loco, etimologicamente significante «a favore del luogo», sono associazioni locali senza scopo di lucro nate con lo scopo di dare sviluppo al proprio territorio locale. La prima pro loco in Italia nasce nel 1881 in Trentino Alto – Adige (allora territorio dell’Impero austro – ungarico). La pro loco di Catanzaro nasce nel 1992 e crea attività dedite al campo sociale, turistico e culturale. Ha come obiettivo quello di essere un punto di riferimento per chi vuole conoscere la storia, le tradizioni, le curiosità, la gastronomia, le attrattive turistiche e tanto altro della nostra splendida città. La sua sede operativa si trova in via XX settembre, n° 26 a Catanzaro. Fra le attività più importanti della pro loco catanzarese organizzate in questi ultimi anni: la festa dell’uva, festa di Santa Rita, festa della musica.
Un po’ di storia
Catanzaro ha origini antichissime e conserva ancora visibili nel suo assetto urbano le tracce del suo sviluppo che conobbe tra la fine del 700’ e gli inizi dell’800’. Il sito originario di Catanzaro fu il colle Pazzano o Grecia dove si rifugiarono le popolazioni rivierasche in fuga dalla malaria e dalle invasioni saracene. Secondo alcuni storici la città fu fondata nel 1804 da due condottieri bizantini Cattaro e Zaro, da cui derivò il nome Catanzaro. E però probabile che questa sia solo una leggenda. Un’altra leggenda invece pur richiamandosi all’etimo greco della parola è poiché l’antico nome della fiumarella era Zaro indica con Katà (oltre) e Zaro l’insediamento sorto aldilà del fiume. Trattasi ovviamente di Catanzaro, che già nel nome, mostra le sue origini bizantine. Nel 1400 Ctanzaro visse un periodo di trasformazione sociale ed economica, mantenendo attivo il commercio della seta. Ancora oggi, nel centro storico, il quartiere denominato “Filanda” indica l’ubicazione degli antichi laboratori e delle scuole dove si tesseva e si filava. Fu Carlo nel 1519 a conferire alla città “gli statuti dell’arte della seta” e ad assegnare lo stemma onorifico rappresentante un aquila coronata che sovrastra i tre colli della città e recante la scritta “sanguinis effusione” che ricorda come i catanzaresi difesero eroicamente la loro città nel 1528 contro i francesi. In seguito Catanzaro, lasciata in mano all’avidità del vicere spagnoli, Catanzaro comincia il suo lento declino ed isolamento dal resto dell’Italia. Nella seconda metà dell’Ottocento vede un cambiamento profondo nell’edilizia cittadina: viuzze e casupole fanno posto al lungo corso, l’attuale corso Mazzini, al cui bordo nascono una serie di centri culturali e di imponenti palazzi, come ad esempio palazzo Fazzari. In seguito all’Unità d’Italia (1861) la città segue le sorti politiche della neo costruita nazione. La vita culturale cittadina ebbe anche un notevole contributo di Luigi Settembrini, patriota letterato che visse molto tempo a Catanzaro (una via prende il suo nome) dove creò un movimento letterario – culturale con tendenza al riformismo. Nel 188 l’amministrazione comunale deliberò per l’istituzione di una scuola di arti e mestieri dove si insegnavano le arti della seta, della ceramica, della falegnameria e della meccanica. Da questa iniziativa sorse nel 1907 la “Regia Scuola Industriale”. Agli inizi del 1900 Catanzaro restò tagliata fuori dalla rivoluzione economico – industriale. La popolazione nonostante le distruzioni della Seconda Guerra Mondiale, negli ultimi quarant’anni, ha evidenziato un notevole sviluppo demografico mantenendo il ruolo di capoluogo amministrativo e politico della Regione. Il Santo patrono di Catanzaro è San Vitaliano che si festeggia il 16 luglio.
I luoghi da visitare
Bellavista – Via Arcivescovado
Palazzo Fazzari – Fontana di Santa Caterina
Castello Carlo V – Duomo
Chiesa del Monte dei Morti -Basilica dell’Immacolata
Chiesa del Rosario – Chiesa di Sant’Omobono
Piazza Matteotti – Il Cavatore
Complesso Monumentale di San Giovanni – Teatro Politeama
Biblioteca “Filippo De Nobili” – Monumento dei caduti della grande guerra
Ponte Bisantis (Morandi) – Catanzaro lido “lungomare”
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