La città ha origini antichissime e conserva ancora visibili nel suo assetto urbano le tracce del grande sviluppo che conobbe tra la fine del ‘700 l’inizio dell’800. Il sito originario di Catanzaro fu il colle Pazzano o Grecia, dove si rifugiarono le popolazioni rivierasche in fuga dalla malaria e dalle invasioni saracene. Secondo alcuni storici la città fu fondata nell’804 da due condottieri bizantini, Cattaro e Zaro, da cui derivò il nome Catanzaro. E’ però probabile che questa sia solo una leggenda. Un’altra leggenda, invece, pur richiamandosi sempre all’etimo greco della parola e poiché l’antico nome della Fiumarella era Zaro, indica con Katà (oltre) e Zaro l’insediamento sorto al di là del fiume. Trattasi ovviamente di Catanzaro. che già nel nome, mostra le sue origini bizantine. Nel 1400, Catanzaro visse un periodo di trasformazione sociale ed economica, mantenendo attivo il commercio della seta. Ancora oggi, nel centro storico, il quartiere denominato “Filanda” indica l’ubicazione degli antichi laboratori e delle scuole dove si tesseva e si filava. Fu Carlo V nel 1519 a conferire alla città gli “Statuti dell’Arte e della Seta” e ad assegnare lo stemma onorifico rappresentante un’aquila coronata che sovrasta i tre colli della città e recante la scritta “sanguinis effusione” che ricorda come i catanzaresi difesero eroicamente la loro città nel 1528 contro i francesi. La seconda metà dell’Ottocento vede un cambiamento profondo nell’edilizia cittadina: viuzze e casupole fanno posto al lungo corso, l’attuale Corso Mazzini, al cui bordo nascono una serie di centri culturali e d’imponenti palazzi, come ad esempio Palazzo Fazzari. Agli inizi del 1900 Catanzaro restò tagliata fuori dalla rivoluzione economico-industriale. La popolazione, nonostante le distruzioni della seconda guerra mondiale, negli ultimi quarant’anni, ha evidenziato un notevole sviluppo demografico mantenendo il ruolo di capuologo amministrativo e politico della Regione.
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